Cassino – Dissesto: ormai manca solo la firma. D’Alessandro: Impossibile ripianare il debito, altrimenti lo avrebbe fatto chi mi ha preceduto. Petrarcone e Salera preannunciano una querela al sindaco. Guerra aperta in municipio
Per la dichiarazione di dissesto al Comune di Cassino, ormai, manca solo la firma; dopo i numerosi paventati annunci, l’ultima dichiarazione del sindaco D’Alessandro non lascia spazio ad ipotesi diverse; intanto l’ex sindaco Petrarcone e l’ex assessore al bilancio Salera annunciano una querela contro il primo cittadino.
«Il piano di riequilibrio decennale è previsto dall’art 243 bis del Tuel 267/2000 – ha detto Schimperna – ed ai sensi del comma 6 deve contenere le eventuali misure correttive adottate dall’ente locale in considerazione dei comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno accertati dalla competente sezione regionale della Corte dei conti e la puntuale ricognizione, con relativa quantificazione, dei fattori di squilibrio rilevati, dell’eventuale disavanzo di amministrazione risultante dall’ultimo rendiconto approvato e di eventuali debiti fuori bilancio.
Ma anche l’individuazione, con relative quantificazione e previsione dell’anno di effettivo realizzo, di tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio, per l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione accertato e per il finanziamento dei debiti fuori bilancio entro il periodo massimo di dieci anni, a partire da quello in corso alla data di accettazione del piano; l’indicazione, per ciascuno degli anni del piano di riequilibrio, della percentuale di ripiano del disavanzo di amministrazione da assicurare e degli importi previsti o da prevedere nei bilanci annuali e pluriennali per il finanziamento dei debiti fuori bilancio.
Il piano di riequilibrio del Comune di Cassino in merito ai contenuti presentava sin dall’inizio delle criticità rilevate a pag. 12 della Deliberazione 140 sopracitata: “nei primi anni del piano si trovano iscritte somme in percentuale piuttosto bassa, rispetto al totale quantificato.
Nei primi anni del piano, infatti, la percentuale di ripiano del disavanzo risulta modesta… Nel 2017 la percentuale si eleva, salendo nel corso delle successive annualità.
Ciò deriva dal fatto che nel 2017 il Comune conta di aver chiuso le partite debitorie e di poter destinare le risorse in precedenza destinate al ripiano dei debiti, all’azzeramento del disavanzo.
Si evidenzia, tuttavia, che le concrete azioni volte alla riduzione delle spese o all’aumento delle entrate non appaiono sufficientemente sviluppate perché possano ritenersi concrete dette previsioni».
In sede di predisposizione del bilancio di previsione 2017 – 2019 tale criticità è emersa in tutta la sua entità ed è apparsa evidente l’impossibilità di mantenere gli equilibri programmati dalla precedente amministrazione.
«Con la Deliberazione n. 54/2017/PRSP la Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Lazio – ha dichiarato il Sindaco D’Alessandro – nel consentire la rimodulazione solo e soltanto per gli effetti derivanti dall’introduzione dei commi 714 e 715 dell’art 1 della legge n. 208 /2015, ha ribadito che gli impegni assunti da ciascun ente al momento dell’approvazione del piano sono impregiudicati dai sopravvenuti interventi normativi. In buona sostanza la durata massima del piano rimane sempre decennale!!!!
I debiti certi liquidi ed esigibili e le passività potenziali derivanti dalle passate gestioni ed emersi successivamente alla chiusura dell’esercizio 2017 sono di entità tale che non appaiono al momento individuabili manovre correttive tali da ripianarle nel rimanente arco temporale 2018-2022 l’emergente disavanzo. In sostanza dovremmo spalmare il debito di oltre quaranta milioni di euro negli ultimi cinque anni del piano di riequilibrio.
Cosa tecnicamente ed economicamente non sostenibile; c’è da dire che se fosse stato possibile riuscire a ripianare dette passività, i miei predecessori avrebbero sicuramente riconosciuto i svariati debiti fuori bilancio e li avrebbero inseriti nel piano di riequilibrio decennale da loro prospettato.
Per quanto riguarda le procedure per il dissesto c’è da aggiungere che il sottoscritto non metterà le mani in tasca ai cittadini perché le tasse hanno già le aliquote al massimo, grazie agli interventi fatti dalla passata gestione amministrativa.
Io sono un sindaco trasparente al contrario di chi ha governato la città nei cinque anni prima di me e ci tengo a precisare che il sottoscritto non ha paura delle minacce di chicchessia perché solo chi è in palese difficoltà ha la querela facile».
Il riferimento è all’ex sindaco Petrarcone e all’ex assessore al Bilancio Salera, che hanno preannunciato una querela contro D’Alessandro ritenendosi diffamati nella relazione da questi trasmessa al Viminale e alla Corte dei Conti.