Cassino – Indagini sulla misteriosa nube tossica sul Cassinate del 24 ottobre scorso. Ascoltati come testimoni il sindaco di San Vittore del Lazio Nadia Bucci e l’ambientalista Edoardo Grossi
L’incolore nube tossica che ha interessato il Cassinate mercoledì 24 ottobre, è al centro di un’indagine attivata dalla Procura della Repubblica di Cassino, dopo le denunce presentate dall’ambientalista Edoardo Grossi.
Nell’immediatezza del fenomeno, molteplici commenti sui social segnalavano puzza acre e fastidi fisici, a Cervaro, Piedimonte San Germano, Pontecorvo, Roccadevandro, Sant’Ambrogio sul Garigliano, San Vittore del Lazio, Villa Santa Lucia.
Qualcuno scriveva di aver fatto ricorso al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino, accusando problemi fisici.
Edoardo Grossi, nell’immediatezza dei fatti, ha allertato forze dell’ordine, Asl e Vigili del fuoco e, nella denuncia alla Procura della Repubblica, ha ipotizzato il reato di attentato alla salute pubblica a causa di una “forte presenza di un odore chimico che prendeva alla gola e causava mal di testa”.
Ieri, i carabinieri hanno ascoltato in qualità di testimoni proprio Edoardo Grossi ma anche il sindaco di San Vittore del Lazio, Nadia Bucci, che nell’immediatezza del fenomeno interessò i carabinieri e l’Arpa Lazio.
Dal 24 ottobre il fenomeno non si è più ripetuto e si ipotizza che possa essere stato causato da un guasto in qualche industria del territorio che utilizza prodotti chimici per la propria attività industriale.