Cassino – Invece di chiedere l’elemosina, tre nigeriani puliscono le strade come volontari
“Gentili signori residenti, desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l’elemosina. Da oggi terrò pulita la vostra città. Vi chiedo solo un contributo per il mio lavoro. Grazie”: così recita il cartello messo da tre immigrati.
Tre ragazzi neri hanno preso scopa e paletta e si sono messi a pulire le strade di Cassino. Sono volontari che con questo lavoretto vogliono raggranellare qualche soldo grazie alle offerte libere, invece di sostare semplicemente di fronte a un supermercato e ricorrere alla pura pietà.
Ieri, ultimo giorno di scuola, i bambini delle scuole elementari di via Pascoli e i loro parenti che sono andati a prenderli hanno trovato, appena fuori il cancello, un trolley abbandonato. A un primo sguardo, qualcuno si sarà pure allarmato, con le notizie di attentati che si rincorrono sui giornali. Poi, però, la curiosità ha vinto. Anche perché sulla valigia c’era un piatto di plastica con dentro un sasso per non farlo volare e pochi spiccioli di rame. Da una parte e dall’altra, era posato un pezzo di cartone con una scritta fatta col pennarello. E la scritta – che abbiamo citato all’inizio dell’articolo – spiegava le ragioni di un’attività in corso.
Poco più in là, riparati dal sole durante la pausa pranzo consumata in piedi con un panino, c’erano tre ragazzi. Accanto a loro, un sacco dell’immondizia pieno e gli strumenti per spazzare i pavimenti. Vengono da lontano, dalla Nigeria. O meglio: dalla Nigeria sono venuti un anno fa, adesso vengono da Piedimonte San Germano (due di loro) e da Roma, dove risiedono in centri di accoglienza.
Non parlano italiano e, in un inglese pieno di inflessioni, spiegano la loro storia. Vogliono semplicemente darsi da fare. Il ragazzo di Roma fa avanti e indietro col treno.
Ci si può domandare se i bambini che hanno finito la scuola non abbiano ricevuto l’ultima importante lezione per quest’anno scolastico a tempo scaduto, appena varcato il cancello. Indipendentemente dal colore della pelle e dal Paese d’origine di chi gliel’ha impartita.