Cassino – Scomparse le ossa di un defunto al cimitero di San Bartolomeo. Venti cassette di zinco sequestrate dai carabinieri; ma ben quattro sono “fantasma” . Il Comune si costituirà parte civile

Cresce lo sdegno per gli sviluppi della vicenda legata alla scomparsa delle ossa di un defunto nel cimitero di San Bartolomeo.
Dopo le proteste i familiari sono passati alla denuncia ed i carabinieri, poco fa, hanno sequestrato il magazzino dove erano “custodite” le cassette di zinco contenenti i resti di ossa umane.
Sarà un’indagine, ora, a chiarire cosa sia successo e come sia successo per operazioni di “riduzione” che si sono verificate due anni fa.
La scomparsa delle ossa del defunto, resa nota dal quotidiano L’Inchiesta, aveva già di per se creato dapprima la rabbia e poi lo sdegno dei familiari, che avevano definito “vergognosa” la vicenda.
Ora i familiari, che in municipio non avevano trovato risposte, perché “l’addetto al cimitero ora è in pensione”, si sono rivolti ai carabinieri, che hanno provveduto a sequestrare le cassette ossario ed avviato le indagini.
E, con ogni probabilità, sarà proprio l’ex custode, il primo ad essere ascoltato dai carabinieri, per avere la sua testimonianza e per arrivare a capire cause e responsabilità di questa storia allucinante.
L’assessore Evangelista, competente per delega, spiega che le procedure attraverso le quali i resti mortali di una persona vengono ridotti nell’ossario, ossia, dopo un numero minimo di anni, passano dalla bara tradizionale ad piccola cassetta in zinco, “devono avvenire alla presenza dei familiari e dopo il pagamento di circa cento euro esclusivamente con un apposito bollettino postale”.
Ovviamente, la cassetta in zinco deve riportare chiaramente una targhetta con le generalità esatte della persona deceduta.
I carabinieri dovranno accertare se queste procedure sono state rispettate fino in fondo, anche per quanto riguarda i tempi di “riduzione”, che vanno da settembre a marzo.
I familiari si sono accorti della scomparsa della cassetta solo in occasione del recente decesso di un altro familiare.
Potrebbe essere proprio una di quelle senza targhetta di riconoscimento, che sono state trovate accatastate in un … ripostiglio del cimitero, utilizzato per la custodia degli attrezzi agricoli.
Ma la cosa che appare ancora più inquietante è aver scoperto che nel magazzino-deposito vi erano venti cassette di zinco di cui altre tre sono anonime; per cui il caso è destinato ad allargarsi.
Ed il Comune, ha aggiunto Evangelista, si costituirà parte civile nella vicenda giudiziaria.