Provincia di Frosinone – “Truffa del patronato”: dipendente fasullo, 2500 euro veri
È stato denunciato, presso gli uffici della polizia di Stato, per truffa l’uomo che nel 2015, dopo essersi guadagnato la fiducia di una sessantaseienne si sarebbe fatto dare 2500 euro per pratiche burocratiche che non sarebbero mai state avviate.
Il cinquantasettenne, residente in un paese dei monti Ernici, era stato presentato alla vittima da un comune conoscente, che sarebbe caduto anche lui vittima dell’uomo. Quest’ultimo avrebbe quindi millantato di essere un dipendente di un patronato per convincere la signora a presentare domanda per una pensione di invalidità. Ovviamente la donna avrebbe dovuto delegarlo per tutti gli atti necessari all’ottenimento della stessa misura di welfare.
“Munito anche di biglietti da visita con il logo dell’ente – scrivono gli inquirenti – si recava molto spesso a casa della donna, rassicurandola ed aggiornandola sull’iter burocratico della pratica”. La donna, però, un anno dopo la presunta presentazione della documentazione, non avendo ricevuto alcuna comunicazione dagli enti previdenziali circa la sua istanza, ha deciso di recarsi presso il patronato, scoprendo di essere stata truffata.
L’uomo oggetto di indagine ha numerosi precedenti di polizia tra cui estorsione, sequestro di persona, detenzione illegale di arma da fuoco, oltre ad associazione a delinquere, circonvenzione di incapace e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Proseguono a questo punto le indagini per accertare se nella rete dell’uomo sono cadute altre vittime. La questura di Frosinone, a proposito di quanto successo, ha sottolineata come sia: “da sempre impegnata in prima linea nella lotta contro le truffe agli anziani” ed ha invitato “gli over ’65 per qualsiasi difficoltà a contattare il numero di emergenza 113”.
Ricordiamo, infine, la campagna nazionale antitruffe “Non siete soli #chiamateci sempre” i cui estremi, con tutte le informazioni di servizio del caso, possono essere facilmente raggiunti via internet, da cui l’hashtag “#chiamateci sempre”.