Arce – Delitto Serena Mollicone: fu uccisa nella caserma dei carabinieri

Svolta nell’indagine sull’omicidio della studentessa di Arce Serena Mollicone, rinvenuta cadavere ben 16 anni fa in una traversa di campagna sulla strada verso Isola Liri.
La rivelazione è del settimanale Giallo, in edicola questa settimana, con il volto di Serena a tutta copertina.
Per il delitto adesso risulta indagato il maresciallo dei carabinieri che comandava la stazione di Arce, Franco Mottola, la moglie, ed il figlio Marco.
Secondo il settimanale, nuove analisi scientifiche avrebbero finalmente consentito di accertare che Serena Mollicone venne uccisa proprio all’interno della caserma. A questa conclusione si sarebbe giunti grazie ad una perizia dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, la stessa che ha isolato il Dna attraverso il quale si è poi risaliti all’assassino di Yara Gambirasio, secondo la quale le lesioni rinvenute sulla testa di Serena sarebbero compatibili con lo sfondamento di una porta dell’alloggio della stazione dei carabinieri di Arce che fu poi rinvenuto stranamente pulito.
Serena sarebbe quindi entrata viva in caserma ed uscita cadavere. Non solo, l’esperta avrebbe anche rilevato sulla porta un pugno risultato compatibile con la mano di uno dei tre indagati.
Il caso di Serena sarebbe collegata anche la morte del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida sette anni dopo il delitto di Serena; lo stesso brigadiere che quel 1 giugno 2001 avrebbe annotato sul registro della caserma l’ingresso di serena Mollicone. Un registro poi fatto sparire e sul quale è stata poi rinvenuta l’improvvida cancellazione del nome della ragazza e del suo ingresso in caserma.