Cassino – 58° anniversario della Consacrazione dell’Abbazia di Montecassino e della proclamazione di San Benedetto Patrono d’Europa

58 anni fa, Paolo VI ha consacrato l’abbazia di Montecassino, completamente rasa al suolo dai bombardamenti americani durante la Seconda guerra mondiale, e proclamato San Benedetto Patrono d’Europa.
Completata la ricostruzione, secondo il principio ubi erat uti erat (dov’era, com’era) nel 1956, l’abbazia è stata nuovamente consacrata dal papa Paolo VI il 24 ottobre del 1964.
Il Santo padre, a causa delle cattive condizioni climatiche, giunse in auto sul Sacro monte, dove fu accolto dall’abate Ildefonso Rea e tutta la comunità monastica, dall’on. Giulio Andreotti e dal ministro Spataro, dal prefetto di Frosinone Alfonso Errichetti, dal sindaco di Cassino Domenico Gargano. In questa occasione, al termine dell’Omelia, San Benedetto fu proclamato da Patrono d’Europa.
Stralcio finale dell’Omelia di Papa Paolo VI con proclamazione San Benedetto Patrono d’Europa
… «Voi Benedettini lo sapete dalla vostra storia specialmente; e il mondo lo sa, quando voglia ricordarsi di ciò che a voi deve, di ciò che da voi tuttora può avere. Il fatto è così grande ed importante che tocca l’esistenza e la consistenza di questa nostra vecchia e sempre vitale società ma oggi tanto bisognosa di attingere linfa nuova alle radici, donde trasse il suo vigore ed il suo splendore, le radici cristiane, che S. Benedetto per tanta parte le diede e del suo spirito alimentò. Ed è un fatto così bello che merita ricordo, culto e fiducia. Non già perché si debba pensare ad un nuovo Medioevo caratterizzato dall’attività dominante dell’Abbazia benedettina; ora tutt’altro volto dànno alla nostra società i suoi centri culturali, industriali, sociali e sportivi; ma per due capi che fanno tuttora desiderare la austera e soave presenza di S. Benedetto fra noi: per la fede, ch’egli e l’ordine suo predicarono nella famiglia dei popoli, in quella specialmente che si chiama Europa; la fede cristiana, la religione della nostra civiltà, quella della santa Chiesa, madre e maestra delle genti; e per l’unità, a cui il grande Monaco solitario e sociale ci educò fratelli, e per cui l’Europa fu la cristianità. Fede ed unità: che cosa di meglio potremmo desiderare ed invocare per il mondo intero, e in modo particolare per la cospicua ed eletta porzione, che, ripetiamo, si chiama Europa? Che cosa di più moderno e di più urgente? e che cosa di più difficile e contrastato? che cosa di più necessario e di più utile per la pace? Ed è perché agli uomini di oggi, a quelli che possono operare e a quelli che solo possono desiderare sia ormai intangibile e sacro l’ideale dell’unità spirituale dell’Europa, e non manchi loro l’aiuto dall’alto per realizzarlo in pratici e provvidi ordinamenti che abbiamo voluto proclamare San Benedetto Patrono e protettore dell’Europa».
Nello stesso giorno, Paolo VI ha visitato anche la città e la chiesa di San Giovanni Battista.