Cassino – Al via il Tavolo sull’emarginazione sociale. Accordo a tre: Comune, Abbazia e Diocesi. Giovedì la firma

Giovedì 16 dicembre, alle ore 10.30, nella Sala Restagno del Comune di Cassino, prenderà vita il Tavolo sulla grave marginalità sociale, grazie alla firma che firmeranno il sindaco Enzo Salera (Comune), il vescovo S.E. Mons. Gerardo Antonazzo (Caritas Diocesana) e l’Abate, S.E. dom Donato Ogliari (Casa della Carità, gestita dall’Abbazia territoriale di Montecassino.
Luigi Maccaro assessore Coesione Sociale
“Primo obiettivo del Tavolo – dice l’assessore Luigi Maccaro – sarà quello di costruire una risposta rapida ed efficace al problema delle persone senza dimora che vivono per strada. Siamo ormai in piena emergenza freddo ed è necessario intervenire al più presto con un servizio di primo contatto attraverso una unità mobile e con la disponibilità di alcuni posti letto riservati al progetto. L’amministrazione comunale a tal fine ha provveduto a stanziare un fondo che sarà a disposizione dei due Enti partner per la realizzazione delle attività. Nei prossimi mesi, superata l’emergenza, si procederà ad allargare la partecipazione al ‘Tavolo’ ad altre organizzazioni del Terzo settore che hanno esperienza di lavoro con persone in condizioni di grave marginalità sociale ma anche con altri Enti pubblici come la ASL, per gli aspetti legati alla salute, e l’Università di Cassino, per la possibilità di fare ricerca sociale.
I destinatari del Progetto
Per la costruzione di risposte strutturate al problema delle persone senza dimora si rende necessario l’apporto di esperienze e competenze specifiche, date le caratteristiche delle persone senza dimora.
“Si tratta – spiega Maccaro – di immigrati con o senza permesso di soggiorno per i quali bisognerà operare per il rientro nei circuiti istituzionali dell’accoglienza stranieri; di persone con problemi di salute fisica, psichica e di dipendenza da alcol e sostanze, per le quali persone si potrà valutare l’inserimento in percorsi di cura e riabilitazione; di anziani che potrebbero essere presi in carico per la valutazione di inserimenti in struttura residenziale. E’ un lavoro che gli assistenti sociali del Comune possono fare solo in collaborazione con le organizzazioni del volontariato”.
Al Tavolo è richiesta anche la promozione di percorsi di formazione condivisi sul lavoro con persone senza dimora, una formazione che possa favorire lo scambio di esperienze e competenze fra operatori del pubblico e del private sociale, anche attraverso la lettura comune dei dati riguardanti le caratteristiche dell’utenza, quella che si rivolge ai servizi e quella che invece è talmente ai margini della società da non avere accesso a nessuna opportunità.
Gli obiettivi
“L’obiettivo a lungo termine è la definizione di un modello strategico integrato che consenta di intervenire con risposte complesse e funzionali al circuito della deprivazione e non solo alla mancanza di un alloggio. Qui l’integrazione fra sociale e sanitario può realizzarsi proprio grazie alla collaborazione con il privato sociale. Situazioni personali multiproblematiche che richiedono risposte strategiche, ottimizzazione delle risorse, approccio di rete”.