Cassino – Assolto l’uomo che aveva tentato di strangolare una donna all’interno dell’ospedale

Sette mesi fa aveva tentanto di strangolare una donna ricoverata nell’ospedale Santa Scolastica di Cassino e adesso è stato assolto perché incapace d’intendere e di volere. Lo stesso uomo anni fa aveva ucciso la sua fidanzata.
E’ una storia piena di dolore, quella che gira intorno a Salvatore Amato, 46 anni, originario di Aprilia. Nel 1998 aveva strangolato Stefania Gusella, appena ventiduenne, con la quale intratteneva una relazione. Quella notte, mentre Stefania gridava disperata, Salvatore sentiva una “voce” nella sua testa che gli imponeva di ucciderla. Sul corpo già esanime della povera ragazza, poi, passò con la macchina, quindi sotterrò le spoglie in un bosco ed andò tranquillamente a dormire. Ai carabinieri che una settimana dopo lo avevano arrestato, riferì le parole della “voce”: «Uccidila! Uccidila!».
Ha trascorso 16 anni in carcere, poi è stato trasferito in una comunità terapeutica di Roccasecca e quindi nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Cassino. E qui, prima della violenza sull’altra paziente, episodio per il quale adesso è stato assolto, aveva chiesto un incontro con i carabinieri. Aveva qualcosa da raccontare: un altro omicidio, questa volta di un uomo dell’est Europa, avvenuto a Roma. E ci sarebbe stata sempre lei, la “voce”, che lo aveva spinto ad uccidere. Ricostruzione dettagliata e raccapricciante, ma, dopo gli opportuni accertamenti, non è stata ritenuta degna di fede.
Poi la violenza sulla paziente del Santa Scolastica, una donna di 63 anni, che si è salvata solo grazie alle urla con le quali chiedeva aiuto.
Salvatore Amato dovrà essere tenuto sotto osservazione per due anni a Ceccano nella residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, luoghi che ospitano i pazienti bisognosi di cure psichiatriche.