Cassino – Fiotech via Cerro: dalla Regione Lazio una speranza per la revoca dell’autorizzazione ambientale
Si apre uno spiraglio per i residenti della contrada Cerro e limitrofe, interessate dall’insediamento di uno stabilimento per il trattamento e lo stoccaggio di “rifiuti ospedalieri pericolosi e non”.
Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale di Cassino aveva trasmesso una nota motivata alla Regione Lazio, agli assessori competenti e al prefetto di Frosinone per richiedere l’annullamento della concessione della Valutazione di Impatto Ambientale.
Nella nota erano stati evidenziati tutti gli elementi che ritenuti in contrasto con i criteri necessari per ottenere una positiva valutazione ambientale di insediamento del sito: la presenza di molte abitazioni, scuole, attività ricettive, corsi d’acqua, una caserma dei Vigili del Fuoco, ecc..
Alla lettera ha risposto in tempi brevi, inusuali per la burocrazia, la Direzione regionale del suolo e rifiuti, innanzitutto precisando che l’Amministrazione comunale era stata costantemente messa al corrente dell’iter di insediamento Fiotech.
Non a caso nella sua nota, il sindaco D’Alessandro aveva precisato che, però, il Comune mai aveva partecipato ad una riunione, tranne l’ultima, con un tecnico, quando bisognava esprimere un parere sull’insediamento.
Ma la Direzione regionale ha pure aperto uno spiraglio alle proteste dei residenti e del Comune dichiarandosi disponibile a rivedere la valutazione ambientale qualora dovessero trovare conferma le eccezioni avanzate, in particolare la distanza dall’impianto di scuole, case, strutture varie, ecc..
Da piazza De Gasperi è partita immediata la risposta in cui è stata evidenziata l’esatta distanza tra l’istituto San Benedetto e la Fiotech (meno di un chilometro e mezzo) ma anche altre strutture sensibili, come attività di accoglienza e ristorazione, la caserma dei Vigili del Fuoco ed il numero delle abitazioni, affatto “sparse”.
Insomma, per l’insediamento Fiotech si è alle battute finali; si tratta ora di aspettare per capire se questo scambio epistolare rappresenti solo una “necessaria” pratica burocratica da eseguire prima del via libera definitivo, oppure il basamento solido su cui costruire l’annullamento della valutazione ambientale, passo indispensabile per impedire alla Fiotech di avviare la lavorazione dei “rifiuti ospedalieri pericolosi e non”.
Ed in questo caso si procederà in via giudiziaria anche contro chi si è reso responsabile di dichiarazioni false.