E’ proseguito anche oggi il ‘botta e risposta’ sull’esodo di buona parte della platea durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Cassino e del Lazio meridionale.
Ieri sera il presidente della Regione Lazio aveva invitato gli studenti ad un incontro a Cassino o a Roma, questa mattina il Rettore Marco Dell’Isola ha divulgato una lettera aperta alla Comunità accademica molto significativa che smorza i toni ma mantiene ben dritta la rotta.
Ristabilendo alcuni punti fermi.
“Sono veramente rammaricato per ciò che è accaduto durante la cerimonia inaugurale del 45° anno accademico, perché solo chi non conosce la nostra realtà ed ignora il profondo rispetto che il territorio nutre nei nostri confronti potrebbe pensare ad una mancanza di attenzione verso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale” sottolinea in apertura il prof. Dell’Isola.
“Come ho più volte detto, il Presidente Rocca mi aveva informato dell’impossibilità di partecipare all’intera cerimonia per urgenti impegni istituzionali, che tra l’altro riguardavano il nostro territorio. Il Presidente ha ascoltato con interesse e partecipazione le istanze provenienti dalla nostra Comunità, accogliendole prontamente.
Ciò premesso, è difficile pensare che tutti coloro che hanno frettolosamente lasciato l’aula fossero pressati da impegni istituzionali improrogabili, e certamente ritengo inqualificabile il comportamento di chi pensa che l’inaugurazione dell’anno accademico sia semplicemente una passerella.
L’inaugurazione rappresenta un momento di riflessione solenne, perché la Comunità accademica tutta si racconta, e non solo il suo Rettore.
Non posso quindi che sentirmi solidale per lo sconcerto di quanti hanno visto improvvisamente l’aula magna svuotarsi, in primis tutti coloro che dovevano ancora intervenire. Mi riferisco non soltanto al rappresentante degli studenti, ma anche alla rappresentante del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, al relatore accademico e, infine, all’ospite che ha tenuto la lectio magistralis.
Tutti loro hanno compreso il mio imbarazzo e condiviso la linea del silenzio. Mi spiace pertanto che non si capisca che quando i fatti sono più che eloquenti la scelta del silenzio istituzionale può rappresentare l’unica forma di protezione per evitare sterili polemiche e strumentalizzazioni che facilmente possono minare il clima di collaborazione che va sempre mantenuto, anche con chi non ha compreso la solennità dell’evento.
Voglio comunque rassicurare tutti che la governance dell’ateneo ha ben presenti le esigenze delle studentesse e degli studenti. Tutti noi lavoriamo con impegno e abnegazione, quotidianamente, per cercare risposte e soluzioni che possano rispondere alle loro legittime aspettative e garantire il diritto allo studio”.
Contestualmente, nel pomeriggio di oggi il rappresentante degli studenti e membro del CNSU, Luigi Gaglione di Primavera Studentesca, ha inviato la risposta all’invito del presidente della Regione, Rocca.
“Raccolgo con favore l’invito del presidente della Regione Francesco Rocca. Io, le studentesse e gli studenti dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale lo attendiamo, nuovamente, all’interno del nostro Ateneo vista l’opportunità sfumata martedì. Noi crediamo, infatti, che debba essere la Regione a vedere con i propri occhi le criticità con cui tutti i giorni dobbiamo fare i conti – e non noi a portare le faccende universitarie in un ufficio a porte chiuse – così come i punti di forza che fanno dell’Unicas un Ateneo dinamico e attrattivo, ma con tante potenzialità inespresse”.
L’obiettivo che abbiamo è senz’altro comune: quello di lavorare per perfezionare e valorizzare il mondo universitario e adeguare le politiche del diritto allo studio sulla base delle reali esigenze degli studenti. Dobbiamo riconoscere al presidente un’ammissione di colpa. Siamo consapevoli delle necessità dettate da un’agenda satura di appuntamenti, tutti importanti. E approfittiamo di questo momento anche per comunicargli le nostre condoglianze per la sua perdita.
Ci teniamo però a sgomberare il campo dagli equivoci: il nostro disappunto non era mirato esclusivamente al presidente – come ha sottolineato il nostro rettore nella sua lettera aperta – bensì anche allo stuolo dei suoi “followers” che in massa si sono alzati rincorrendolo nelle tappe successive, senza alcuna esigenza istituzionale, sguarnendo le fila dell’aula magna lasciando la cerimonia senza esponenti della maggioranza regionale e parlamentare.
Nonostante, nel corso della giornata, gli stessi rappresentati del territorio si siano “vantati” di aver preso parte a quell’importante momento di incontro e riflessione. Peccato che si sia trattato solo di una mera toccata e fuga. Ci chiediamo: a chi dobbiamo rivolgere le nostre pretese se non a loro che hanno l’onore e l’onore di rappresentare il nostro difficile territorio?
Così come al commissario della DiscoLazio, anche lui tra i transfughi dell’esodo. Che motivo aveva di andare via senza ascoltare il punto di vista degli studenti che vivono negli alloggi? Forse aveva necessità di prendersi un caffè tra le mura del Campus per accertarsi che la torrefazione fosse all’altezza degli standard DiscoLazio? Ecco: questo ci ha rammaricato. Al di là delle polemiche politiche, da cui ci tiriamo volentieri fuori. Aspettiamo quindi il ritorno del presidente Rocca a Cassino, affinché possa prendere consapevolezza di quanto sia importante il ruolo della Regione nel diritto allo studio”.
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