Cassino – Indotto automotive, durissima nota di Fiom Cgil e Fim Cisl dopo il tavolo con Tiberina Cassino
“Nei giorni scorsi si erano diffuse voci incongruenti sull’arrivo immediato di nuove lavorazioni rivolte al mercato estero”.
Tiberina Cassino, siamo nell’indotto dell’automotive Stellantis di Piedimonte San Germano. Oggi è avuto l’incontro tra la direzione aziendale rappresentata da Maurizio Casavecchia e Marcello Nicoletti e le organizzazioni sindacali. Al termine, è stata divulgata una nota a firma della Segretaria Fiom Cgil Rosa D’Emilio e del Segretario Fim Cisl Francesco Esposito:
“Sono state evidenziate le criticità avute nell’anno in corso che hanno determinato una riduzione rispetto al budget pari al 22%, nonostante il miglioramento dell’efficienza soprattutto dovuto all’impegno delle maestranze sulle quali è gravato un aumento dei carichi di lavoro. A questo va aggiunta la lunga fermata che avrà ripercussioni serie sul salario dei dipendenti che saranno collocati in cassa integrazione.
Per l’inizio dell’anno – prosegue il comunicato – le cose sono destinate a peggiorare, con riduzione del lavoro di oltre il 40%. Dopo sollecitazioni rispetto a notizie incongruenti che si erano diffuse nei giorni scorsi sull’arrivo immediato di nuove lavorazioni rivolte al mercato estero, queste ultime vengono liquidate, da parte aziendale, come non rilevanti ai fini strategici soprattutto a causa del loro esiguo valore pari a 8.000 euro.
Ci è stato annunciato che l’Amministratore Delegato, unitamente al settore commerciale del gruppo Tiberina, avrebbe procurato nuovo lavoro per il sito di Cassino che dovrebbe arrivare intorno al secondo semestre 2024 e il primo semestre del 2025, questa operazione dovrebbe permettere il mantenimento di tutta la forza lavoro.
Usiamo il condizionale in quanto a nostra precisa domanda rispetto all’avvenuta acquisizione delle nuove commesse la risposta di Casavecchia e Nicoletti è stata: “non c’è nulla di nero su bianco”, come anche è stata evasiva la risposta rispetto a quanto avrebbero comunque indicato nel budget.
Eppure sanno che sul territorio stiamo assistendo al “Far West” con la “cannibalizzazione” tra aziende dell’indotto a colpi di gare al massimo ribasso che potrebbero determinare riduzione dei costi anche a discapito della Salute e Sicurezza. Hanno poco rispetto nei riguardi delle scriventi OO.SS e dei lavoratori ai quali solo pochi giorni fa hanno chiesto un deplorevole sacrificio con “il ricatto del lavoro”.
Incalzati sulla loro irresponsabile scelta di fare 2 tavoli separati tra Organizzazioni Sindacali su temi di vitale importanza per lo stabilimento e per le maestranze, addirittura i rappresentanti aziendali hanno cercato di scaricare le loro responsabilità su altra organizzazione sindacale.
A questo punto la domanda sorge spontanea: Chi decide per Tiberina Cassino?”.