Cassino – La sicurezza a rischio con le nuove misure di accorpamento della polizia

A lanciare l’allarme sulle conseguenze della riorganizzazione dei reparti della Stradale è il segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil, Angelo Di Paolo. Sotto la sua lente sono finite anche le condizioni di operatività degli agenti, che a Cassino lavorano sotto organico, e l’inadeguatezza dei locali che ospitano i poliziotti in molte località della provincia.
Scrive il segretario nel comunicato stampa: «E’ allo studio (purtroppo con ottima percentuale di concretizzazione) l’accorpamento del Distaccamento di Polizia Stradale di Cassino (che si occupa del pattugliamento delle vie interne ordinarie) con la Sottosezione di Polizia Stradale di Cassino (quella che si occupa di un tratto autostradale)».
Potrebbe sembrare una semplice manovra amministrativa senza contraccolpi. In realtà, a ben vedere, potrebbe avere effetti molto concreti: «Questa fusione darà la priorità al controllo dell’autostrada, anche in virtù del vincolo contrattuale che prevede l’uscita di due auto per turno in autostrada, e lascerà pertanto sguarnite importanti e trafficatissime vie interne, ad alto tasso di incidentalità come la Casilina, la Cassino-Formia, la Cassino-Sora che già ora soffrono di mancato controllo per il numero sempre più esiguo di lavoratori di polizia. Ma ne subiranno le conseguenze anche altre strade come, ad esempio, quella che accede a Montecassino».
Secondo questa ricostruzione, dunque, se venisse realizzato l’accorpamento, il pattugliamento delle strade della città sarebbe pesantemente compromesso. Né il risparmio che ne deriverebbe giustifica il provvedimento, poiché – sempre secondo Di Paolo – i locali che ospitano il Distaccamento di Polizia Stradale sarebbero comunque utilizzati dal Commissariato, e l’affitto continuerebbe ad essere pagato.
L’accorpamento si verrebbe a innestare su una situazione di base già di per sé critica. I poliziotti sono in un numero insufficiente a fronteggiare i reali bisogni. Rileva il segretario del Silp: «Un Commissariato come quello di Cassino, ad esempio, che è posto geograficamente in un territorio che fa da cerniera tra Caserta e Roma e che deve occuparsi anche della presenza della criminalità organizzata, non può operare al meglio con questi numeri: l’organico previsto è di 52 unità, attualmente “sulla carta” ce ne sono 50 effettivi più 8 aggregati». Se si considera, poi, che, tra quelli presenti, alcuni non sono operativi per varie ragioni, altri non possono essere utilizzati nei turni di notte perché usufruiscono della legge 104 di sostegno familiare alla disabilità, e che gli aggregati torneranno nelle loro sedi d’origine tra due mesi, si capisce come la situazione sia addirittura peggiore di quella risultante sulla carta.
Di Paolo sottolinea anche un particolare che, se valutato alla luce di quanto che si è appena ricordato, ha quasi il sapore della beffa: «Paradossalmente, nella prossima tornata di trasferimenti di Agenti e Assistenti a carattere nazionale non verranno assegnati lavoratori di polizia in provincia, e si parla di 1400 trasferimenti».
Cassino è un nodo critico particolarmente sensibile, ma la denuncia del segretario provinciale Di Sotto non risparmia neanche il resto della provincia, dove si vivono situazioni di grande disagio. Cita, infatti, le condizioni nelle quali devono operare gli agenti della Polizia Ferroviaria di Frosinone o quelli nel Commissariato di Sora, costretti in locali inadatti per ampiezza e fatiscenza.
I cittadini devono sentirsi sicuri e gli operatori della sicurezza dovrebbero essere messi in grado di svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi.