Cassino – Lenzuolata a difesa dell’ospedale Santa Scolastica. Carmine Di Mambro: è una battaglia di civiltà

E’ una battaglia di civiltà, così Carmine Di Mambro, promotore della lenzuolata a difesa dell’ospedale Santa scolastica di Cassino ha definito l’iniziativa di ieri; ma altre sono in arrivo.
Il bilancio
“Ieri- ha commentato – si è svolta la giornata di sensibilizzazione del lenzuolo bianco a difesa dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino. Tantissimi sono stati i lenzuoli bianchi appesi dai residenti di Cassino, e non solo, che hanno aderito all’iniziativa a sostegno dell’ospedale Santa Scolastica. A loro va il mio ringraziamento perchè hanno dimostrato di aver recepito il messaggio da me lanciato per la difesa di una struttura così importante: se il ‘Santa Scolastica’ verrà ulteriormente depotenziato a favore di una sanità privata, a pagarne le conseguenze saranno soprattutto gli utenti, oltre 150 mila, che arrivano da ogni parte del Cassinate. L’adesione al progetto, il primo di una lunga serie di appuntamenti che verranno ufficializzati nei prossimi giorni, è stata alta non solo a Cassino ma in tutti i comuni del territorio e lo dimostrano le foto che sono state pubblicate o inviate a me personalmente”
Il segnale
“È un segnale importante, perché dimostra che la gente ha capito il pericolo sanitario a cui rischia con il depotenziamento di tale struttura. Questo è uno stimolo a continuare questa battaglia di civiltà, che non ha colore politico o bandiere, a difesa del nostro ospedale e soprattutto a difesa di un diritto sacrosanto come sancito dall’articolo 32 della costituzione. Ma non dobbiamo fermarci o abbassare la guardia e per questo ci sarà un seguito molto più importante con il coinvolgimento e la partecipazione di cittadini, associazioni e amministratori. Spero che ogni amministratore locale, di tutti i comuni che ruotano nell’area di competenza dell’ospedale, possano sedersi intorno a un tavolo e iniziare una pianificazione di eventi a difesa di tale struttura. I cittadini tutti, soprattutto i malati, hanno bisogno di una sicurezza sanitaria che solo un ospedale a pieno regime può garantire”.