Cassino – Leone risponde alla minoranza sulla situazione dell’immigrazione in città

Il consiglio comunale ha discusso e bocciato l’ordine del giorno presentato dal consigliere di minoranza Petrarcone, nel quale si chiedeva quanti migranti debbano arrivare in città e quante associazioni regolari siano presenti sul territorio, pronte ad accoglierli.
L’assessore Benedetto Leone ha commentato con parole cariche di ironia la richiesta di precisazione dell’opposizione: «L’ordine del giorno proposto dall’opposizione, non solo era demagogico, addirittura era superficiale nella richiesta al sindaco di comunicare i futuri arrivi di flussi migratori in città, come se il sindaco Carlo Maria D’Alessandro avesse la sfera di cristallo. O dal momento che siamo in tempi dei social, avesse la possibilità di comunicare con facebook – twitter – whatsapp con gli scafisti, per essere informato ancor prima delle Prefetture di possibili sbarchi in Italia. Per questo “misterioso” e “superficiale” motivo, la richiesta dell’opposizione è stata bocciata». Per quanto riguarda le associazioni che si occupano dell’accoglienza, Leone precisa che «le cooperative che lavorano sono pubbliche».
Nello stesso consiglio comunale, si è deliberato di affidare al sindaco l’incarico di promuovere un tavolo sull’immigrazione con la Prefettura e gli altri Comuni, al fine di far rispettare le due nuove norme approvate dal tavolo dell’immigrazione Stato-Regione-Province-Comuni e comunicate all’amministrazione di Cassino un paio di giorni fa dal presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Antonio Decaro.
Spiega Leone: «Con il sistema attuale, la Prefettura stabilisce in qualsiasi momento il numero di migranti che il territorio deve accogliere. Non è tenuta a comunicare nulla ai Comuni. Le due norme ora approvate, definiscono una clausola di salvaguardia per i Comuni che hanno già uno Sprar nel proprio territorio e che sono esenti da altri arrivi, anche emergenziali. E’ il caso di Cassino. Da noi non può essere mandato niente altro. Solo ciò che è previsto dallo Sprar. Nemmeno in caso di emergenza». Lo “Spar” è il “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”, «costituito – come si legge sul sito internet del progetto – dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo».
Così come illustrate dall’assessore Leone nel suo comunicato stampa, le due nuove norme, oltre a prevedere l’esclusione di nuovi arrivi per i Comuni che fanno parte della rete Spar, fissa anche dei tetti agli migranti che le varie città possono ospitare, escludendo del tutto le realtà molto piccole. Tutto ciò al fine di conciliare l’accoglienza con l’integrazione.
«Il consiglio comunale di Cassino – conclude Leone – approva l’ordine del giorno che va nella direzione di rimettere la governance in mano ai Sindaci. I sindaci devono tornare a decidere, insieme alla comunità, numeri, modalità e soggetti da coinvolgere per organizzare l’accoglienza sul proprio territorio e chiede alle Prefetture di condividere tutte le informazioni, anche gli elenchi pubblici delle cooperative che fanno accoglienza, per una gestione corretta dell’accoglienza».