Cassino – L’eventuale chiusura della sezione della Squadra Mobile non sarebbe una tragedia: ne è convinto Putortì, del sindacato di polizia

Francesco Putortì, che, prima di prestare servizio a Roma, è stato dirigente del Commissariato di Cassino dal 2011 al 2014 ed è segretario regionale del sindacato “Movimento Poliziotti democratici e riformisti”, ha le idee chiare sulla temuta chiusura della sezione della Squadra Mobile nella città: la sicurezza verrebbe comunque garantita dagli altri agenti in servizio.
Putortì fa riferimento all’allarme lanciato dalla giornalista Angela Nicoletti sulla stampa e ripetuto anche in una precedente puntata di “Diritto di parola” [leggi qui]. Dice Putortì: «Premesso che la Squadra Mobile nella sezione di Cassino è composta da 2-3 unità e che quel tipo di lavoro lo si può fare anche a Frosinone, dove ha sede la Squadra Mobile, dire che queste 3 persone facciano un’attività tale da poter garantire la sicurezza sul territorio è un po’ riduttivo. Dobbiamo pensare che il Commissariato di Cassino è composto da una cinquantina poliziotti, professionisti preparati e conoscitori del territorio, che sono quelli che in effetti tutelano i cittadini, che vigilano le strade e che prevengono le forme di reato più comuni. L’eventuale chiusura di questa sezione non comporta alcuna diminuzione della sicurezza nel territorio. Io ho diretto questo Commissariato per 3 anni e conosco bene tutti i componenti del Commissariato: sono persone validissime, capaci di poter controllare il territorio e trasmettere quella sicurezza di cui i cittadini hanno bisogno».
E’ molto soddisfatto del lavoro svolto nel triennio in cui faceva il dirigente a Cassino. In quel periodo di duro lavoro si è mappato il territorio, con l’individuazione di tutte le persone che dovevano essere attenzionate, comprese quelle che poi sono state coinvolte nell’operazione dei carabinieri di quest’anno denominata “Storia infinita” [leggi qui].
Già da allora il flusso maggiore di droga che riforniva Cassino proveniva dal napoletano. Comunque, «ci sono le professionalità all’interno del Commissariato che sono in grado di contrastare questo tipo di attività» vuole rimarcare Putortì ai microfoni di RadioCassinoStereo. «Non volendo sminuire l’operato di quei colleghi che operano nella Squadra Mobile, anche al Commissariato ci sono persone professionalmente preparate. Tant’è che nel dicembre 2013 portai a termine un’operazione anticamorra nel mondragonese con quelle stesse persone che ancora oggi stanno presso il Commissariato e che sono dei validissimi operatori, che possono contrastare qualsiasi forma di criminalità».
Ribadisce il suo punto di vista in chiusura: «Non bisogna temere alcuna chiusura e alcun depotenziamento del Commissariato. Ovviamente noi, come sindacato, abbiamo cercato di stimolare il Questore perché incrementi le risorse, mezzi e uomini».
Pubblichiamo di seguito il video dell’intervista rilasciata dal dottor Putortì durante “Diritto di parola”: