Cassino – Oggi il 55° anniversario della consacrazione della Basilica di Montecassino, della proclamazione di San Benedetto Patrono d’Europa e della visita di Papa Paolo VI in città [AUDIO]

Dopo la furia bellica, che nel Cassinate aveva lasciato solo lutti e distruzione, la città di Cassino ed il monastero di Montecassino furono completamente rasi al suolo, il 24 ottobre del 1964 fu consacrata la ricostruita Basilica di Montecassino.
Fu un evento straordinario per tutto il territorio, celebrato alla presenza di sua Santità Papa Paolo VI, cardinali, autorità politiche di primo piano (primo fra tutti l’on. Giulio Andreotti), ricevuti dall’abate Ildefonzo Rea, dalla comunità monastica e religiosa e dai fedeli festanti.
In quell’occasione, Paolo VI proclamò San Benedetto Patrono d’Europa, nella casa che il santo aveva edificato nel 529.
«Cassino ha subìto il più grande crimine di guerra della Seconda guerra mondiale. Baluardo e simbolo della resistenza tedesca lungo la Linea Gustav, il territorio ha vissuto in soli 30 giorni l’epilogo più imprevisto; dopo morti, distruzioni, malattie e patimenti di ogni tipo, il 15 febbraio 1944 viene raso al suolo il millenario cenobio benedettino di Montecassino ed il 15 marzo stessa sorte toccherà all’intera città che, ammutolita e ferita, giaceva ai suoi piedi. Nell’immediato Dopoguerra la città “impose” priorità alla ricostruzione del monastero “come era e dov’era”. L’abate Diamare vedrà solo l’inizio dei lavori, muore il 6 settembre 1945 a S. Elia Fiumerapido, dove era ospitato. La ricostruzione continuò con l’abate Rea, e fu tempestiva, considerando anche tempi, risorse e mezzi dell’epoca. La riconsacrazione ufficiale della basilica di Montecassino risale a sabato 24 ottobre del 1964, ad opera dell’allora pontefice massimo Papa Paolo VI, alla presenza dell’abate Ildefonso Rea e di tutta la comunità monastica, dell’on. Giulio Andreotti, del ministro Spataro, del Prefetto di Frosinone e del sindaco di Cassino Domenico Gargano, il primo sindaco ad avere l’onore di ricevere un papa in città. Il Papa non giunse in elicottero a Montecassino, come previsto dal programma, ma in auto. Fu una data storica, non solo per Cassino e la sua comunità, ma per tutta la Chiesa cattolica e per l’Europa e per lo stesso sindaco Gargano, un giorno memorabile. Paolo VI, infatti, non solo procedette alla riconsacrazione dell’archicenobio di Montecassino, ma proclamò il santo Benedetto da Norcia patrono d’Europa. Un doppio evento salutato dalla presenza in abbazia di ben 11 cardinali ed oltre 200 vescovi del Concilio. “Tornato quindi sul trono – scrive Tommaso Leccisotti in Montecassino ed. 1983 – il Santo Padre fece chiamare il Sindaco di Cassino, comm. Gargano, e gli consegnò affettuosamente un cofanetto che racchiudeva tre medaglie del suo Pontificato. Il Sindaco ringraziò commosso per l’inaspettato gentilissimo dono”.
Dopo la cerimonia, Paolo VI scende in città, accolto da due festose enormi ali di folla, per visitare la chiesa di San Giovanni Battista ed il cimitero civile di via San Bartolomeo».
(dal libro Per la mia Terra e la mia Gente, di Erasmo Di Vito – CDSC – 2015)
Ieri, nel corso della rubrica “Diritto di Parola”, il segretario del Consiglio Pastorale Parrocchiale della chiesa di San Giovanni Battista di Cassino, ai microfoni di RadioCassinoStereo ha ricordato l’importanza della visita di Papa Paolo VI per l’abbazia, Cassino ed il Cassinate.
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Le foto sono tratte dal libro “Per la mia Terra e la mia Gente” di Erasmo Di Vito – CDSC – 2015