Cassino – Stato di agitazione della Polizia penitenziaria nel carcere San Domenico. La nota delle Organizzazioni Sindacali

In una nota, le Organizzazioni Sindacali SAPPE, OSAPP, FNS CISL, e CGIL FP, hanno avviato la protesta “per le insostenibili condizioni di lavoro e lo stato di abbandono in cui versano i Poliziotti Penitenziari della Casa Circondariale di Cassino, generando un insostenibile carico di lavoro che si ripercuote negativamente sulla sicurezza dell’istituto e sul personale di Polizia Penitenziaria”.
Le criticità
“Gli agenti che lavorano in prima linea, nelle sezioni detentive dell’Istituto Cassinate, soffrono di una situazione di precaria sicurezza individuale e non possono svolgere o sostituirsi a figure professionali competenti, (gestione di detenuti con problemi di tossicodipendenza, e detenuti con problemi psichiatrici), … “addirittura ad oggi il benessere del personale di questo Istituto viene negato anche di un piccolo ristoro presso il bar agenti in quanto chiuso.
Il personale – scrivono i delegati D’Aguanno, Tomasso, Massaro e Salera – è costretto a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente, sistematicamente avviene il mancato rispetto dei diritti soggettivi elementari dei lavoratori”.
Le richieste
“Chiediamo la riapertura di tutti quegli uffici essenziali per la vita detentiva, che ad oggi sono parzialmente chiusi, provocando anche manifestazioni psicopatologiche che sono particolarmente frequenti, la parte Dirigente dovrebbe adoperarsi con frequenti incontri e dialoghi con la popolazione detenuta.
Alcuni reparti detentivi e posti di servizio sono in uno stato di degrado non rispettano la normativa sulla sicurezza indicata nel Dlgs 81/08 e necessitano di interventi urgenti di ristrutturazione e adeguamento tecnico funzionale”.
“Carenza di personale della Polizia Penitenziaria, sovraccarico di lavoro e turni massacranti, aggressioni giornaliere, tutte anomalie datate che non vengono ancora prese in debita considerazione dalla politica e dai Governi. Nella Legge di bilancio – scrive il segretario generale Fns Cisl Lazio Massimo Costantino – si prevede il potenziamento delle assunzioni, nella sola Polizia penitenziaria, ma ciò riuscirà a coprire appena il turnover dello scorso anno. Le carceri rimangono sovraffollate, spesso in strutture fatiscenti, allocate per almeno il 30% dei casi in edifici ottocenteschi ed anche oltre, una situazione che limita anche le modifiche edilizie e gli adattamenti necessari. Mancano nuovi sistemi di sorveglianza capaci di sfruttare le nuove tecnologie, l’automatizzazione interna di sbarramenti, alloggi dignitosi per ospitare anche le migliaia di donne ed uomini della Polizia Penitenziaria spostati da una parte all’altra dell’Italia per garantire la sicurezza non solo all’interno dell’istituto ma anche per tutta la collettività esterna”.