Colfelice (FR) – Saf e codici a specchio: assolti con formula piena Vicano, Fardelli e Suppressa
Finiti sotto processo con l’accusa di traffico illecito di rifiuti, Mauro Vicano e Cesare Fardelli, in qualità di ex Presidenti della Società e l’Ing. Roberto Suppressa, direttore tecnico dell’impianto, sono stati assolti con formula piena dal tribunale di Cassino.
Anni di procedimenti giudiziari, la DDA di Roma che punta a dimostrare che ci sono attività illecite nell’intera gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio: così che nasce la maxi inchiesta denominata Maschera, che porta al sequestro e al commissariamento delle più grandi aziende del settore.
Nel 2017, nel corso delle indagini, il P.M. Alberto Galanti decide di aprire un nuovo fascicolo in cui concentra la sua attenzione solo sull’impianto di Colfelice di proprietà della Saf, contestando l’illegittimità della gestione dei rifiuti trattati nel periodo 2016-2017.
In particolare si contesta agli imputati di aver volutamente classificato, gestito e smaltito come non pericolosi i cosiddetti rifiuti con codici a specchio che, invece, avrebbero dovuto essere trattati come rifiuti pericolosi, sulla base di analisi chimici volutamente non complete e non esaustive.
Così facendo, la Saf avrebbe ottenuto un notevole risparmio di spesa derivante dalla differenza di costo di smaltimento dei rifiuti non pericoloso.
Viene contestata anche la gestione della linea della frazione organica, sostenendo che gli imputati non facessero lavorare bene l’impianto della Saf e producessero volutamente una quantità irrisoria di Compost, così procurandosi un ingiusto profitto in danno dei Comuni conferitori pari ad € 1.800.000,00.
Dopo la fase delle indagini preliminari e dell’udienza Gup presso il Tribunale di Roma, il processo viene trasferito per competenza territoriale presso il Tribunale di Cassino ed assegnato al Giudice monocratico, Marco Gioia.
Dopo oltre 4 anni e dopo aver ascoltato decine di testimoni e diversi consulenti di fama nazionale, oggi il Tribunale, accogliendo le tesi difensive degli Avvocati Sandro Salera, Paolo Marandola e Domenico Marzi ha assolto tutti gli imputati con formula piena.