Frosinone – Sparatoria in via Aldo Moro, l’arresto dell’omicida che si è costituito nella notte e la ricostruzione dei fatti
Guerra tra gruppi rivali di albanesi. Arrestato Mikea Zaka, 23 anni.
Questa mattina in Prefettura il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. Tutti in campo per tutelare la popolazione.
Il giovane deceduto davanti allo Shake Bar di Frosinone durante la sparatoria di ieri sera, dopo le 19.00, è un cittadino albanese di 27 anni. I tre connazionali che erano con lui sono rimasti feriti, uno di loro in modo molto grave.
I poliziotti della Squadra Mobile, dopo aver visionato le immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e della città, hanno stabilito che i tre feriti e il deceduto erano giunti al locale a piedi, dopo aver parcheggiato nelle vicinanze del bar.
Come ricostruito dagli investigatori, i quattro si avvicinavano ad un tavolo dove erano già seduti altri connazionali, uno dei quali, per ragioni al vaglio degli investigatori, estraeva un’arma da fuoco ed esplodeva diversi colpi verso i componenti del gruppo appena giunto al bar.
Tutti gli elementi acquisiti sul posto, in aggiunta alle immagini video, sono stati fondamentali per la ricostruzione della scena del crimine. Tutto il materiale repertato dagli specialisti del Gabinetto Provinciale Polizia Scientifica di Frosinone e del Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica di Roma, portava così alla identificazione del presunto autore dell’omicidio e dei tentati omicidi.
I poliziotti della Squadra Mobile hanno così dato subito la caccia a chi aveva sparato i colpi di pistola: il giovane, sentendosi braccato, si è presentato pressi gli Uffici della Questura accompagnato dal suo legale di fiducia.
Al termine delle sue dichiarazioni, il 23enne Mikea Zaka è stato arrestato con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato portato nella Casa Circondariale di Frosinone.
Come ha spiegato ai media questa mattina il questore Domenico Condello, sono nove le persone identificate: chi ha sparato era seduto all’esterno.
Ci sono delle prove concrete, la persona fermata era già conosciuta alle forze di polizia, ma le indagini proseguono.
Il procuratore capo Antonio Guerriero ha confermato la circostanza sul fatto che il responsabile si è costituito ed è affidato alla giustizia.
Si tratta di una guerra tra gruppi rivali di albanesi per il predominio sulla piazza di attività illecite, sulla quale la Procura non ha voluto rilasciare ulteriori dettagli per non pregiudicare le attività di tutti gli uomini e le donne in campo che per l’intera nottata hanno lavorato senza sosta.
Il Prefetto Ernesto Liguori parla non di emergenza criminalità a Frosinone, ma di situazione che merita grande attenzione. Così come ritiene importante l’attività di videosorveglianza, che anche in questo caso è stata determinante per raccogliere tutti gli elementi utili all’arresto.