Ad allertare la questura è stata una collega della ragazza, che era stata portata via sotto minaccia e con la forza dal posto di lavoro.
Tre provvedimenti di Ammonimento da parte del Questore di Isernia, Davide Della Cioppa, per contrastare i comportamenti violenti in ambito domestico. Ad eserguirli, la Divisione Anticrimine per offrire una rapida tutela ad una 22enne ventiduenne vessata dal padre, dalla madre e dal fratello.
Domenica 5 maggio scorso, i tre soggetti, di nazionalità marocchina, si recavano presso un bar di Isernia dove la giovane lavora e, dopo averle insistentemente richiesto di seguirli, la costringevano con forza e minacce a salire a bordo della macchina del padre contro la sua volontà per condurla presso l’abitazione familiare in un comune della provincia di Isernia.
Una collega della ragazza ha allertato le forze dell’ordine e sono scattate subito le ricerche attivate dalla Sala Operativa della Questura. La giovane è stata trovata nell’abitazione e condotta in questura, dove ha raccontato tutto.
Tutto nasce dalla volontà della famiglia di imporle la coabitazione presso la casa familiare, nonché modi di vivere strettamente aderenti ai canoni della religione musulmana, vietandole, tra l’altro, di instaurare relazioni sentimentali con cittadini italiani, comprimendo così la sua libera autodeterminazione.
In cosa si sostanzia l’ammonimento del Questore per violenza domestica?
La misura di prevenzione personale dell’ammonimento adottata ai sensi dell’art. 3 d.l. 93/2013 costituisce un vero e proprio monito dell’ Autorità di Pubblica Sicurezza rivolto a coloro che commettano atti riconducibili a determinati reati (percosse, lesioni, violenza privata, minaccia grave, atti persecutori, diffusione illecita di foto o video sessualmente espliciti (c.d. revenge porn), violazione di domicilio e danneggiamento) in un contesto di violenza domestica: l’obiettivo è quello di fornire una tutela immediata alla vittima.
La norma stabilisce che si intende per violenza domestica uno o più atti gravi di “violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.
La misura produce specifici effetti, ampliati dall’ultima riforma legislativa costituita dalla legge 168/2023: in particolare, le pene per i reati sopraindicati commessi dal soggetto già ammonito sono aumentate, anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento. Gli stessi reati, inoltre, di norma procedibili a querela, diventano procedibili d’ufficio laddove siano commessi dal soggetto già ammonito, anche se la persona offesa è diversa.
È importante evidenziare che, in fase di notifica del provvedimento, l’ammonito viene informato circa i servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze) finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere; l’obiettivo in questo caso è cercare un supporto anche per coloro che si rendono responsabili di tali atti affinché comprendano il disvalore delle proprie azioni ed intraprendano un percorso volto al cambiamento.