Molise – “Hub” nel Basso Lazio, il blitz antidroga “Friends” svela una nuova modalità di spaccio

Interessati, con perquisizioni a familiari dei 4 arrestati, anche i territori di Isernia e Frosinone. Venti gli indagati
C’è attesa, dopo il blitz antidroga della DIA in Molise, per le convalide e gli interrogatori. Quattro gli arrestati, venti gli indagati. L’operazione “Friends”, condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Campobasso insieme a quelli delle province di Isernia e Frosinone, ha visto in campo anche le unità cinofile e lo squadrone eliportato Cacciatori Puglia. Ed ha svelato che gli spacciatori si rifornivano in quello che è stato definito un ‘hub’ nel Basso Lazio.
Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio (in particolare di cocaina) è il reato contestato, ma preoccupa il fatto che per il trasporto e le cessioni di stupefacente siano stati utilizzati anche i figli minorenni delle persone coinvolte.
E desta preoccupazione anche la trasversalità dei clienti: età da giovane ad adulta, con la possibilità di spendere 45-50 euro a dose. Lo hanno spiegato ieri in conferenza stampa il col. Luigi Delle Grazie ed il col. Alfredo Zerella. Lunga e complessa l’indagine a che è stata coordinata dal capo della procura Nicola D’Angelo e dal pm Elisa Sabusco.
Interessati, con perquisizioni a familiari degli arrestati di etnia rom, anche i territori di Isernia e Frosinone.
A capo dell’organizzazione, secondo gli investigatori, c’era un 37enne, che gestiva lo spaccio insieme alla moglie di 42 anni. A supporto, la coppia di 47 e 55 anni che si riforniva nel capoluogo ciociaro.