Piedimonte San Germano -Stellantis Cassino, volantinaggio della Fiom Cgil per scongiurare la desertificazione
La richiesta: mobilitarsi per difendere gli stabilimenti e allo stesso tempo conquistare un tavolo di trattative.
Da Torino a Melfi, passando per Pomigliano e Atessa fino a Cassino, “il messaggio è fin troppo chiaro”. Volantinaggio ai cancelli Stellantis, nella giornata di oggi, per la Fiom Cgil Frosinone Latina, con il segretario Donato Gatti a fianco delle RSA per l’opera di divulgazione tra gli operai. Concetti semplici e chiari, quelli espressi nella nota dal sindacato, che solo pochi giorni fa era a Parigi dinanzi alla sede Stellantis d’oltralpe: “In Italia tra il 2022 e il 2023 sono circa 7mila i posti persi. Lo stabilimento di Cassino, tra il 2028 e il 2022, ne ha persi circa 2000.
La conduzione delle officine e della politica aziendale dello stabilimento di Cassino è chiaramente fuori controllo. È un dato di fatto. Lo dimostra la scarsità di vedute ed il continuo “navigare a vista” rispetto alle condizioni di lavoro e all’organizzazione. Le condizioni lavorative, già precarie e massacranti, nel giro di 2 anni sono peggiorate. In assenza di un piano industriale regna nello stabilimento un doloroso clima di incertezza sul futuro. L’unica cosa certa sono i tagli e l’abbassamento dei costi scaricati sui lavoratori e sulle lavoratrici, compresi quelli in appalto che stanno già pagando cara la pelle.
Tagli anche al mantenimento del microclima in nome del “risparmio energetico” e, cosa ancor più grave, riduzione delle giuste condizioni igieniche. I Cicli di lavoro sono aumentati a livelli insostenibili, arrivando in alcuni casi anche al 98% di saturazione.
La trasferta della FIOM alla sede centrale Stellantis in Francia – spiega il sindacato – è sicuramente un fatto storico, in cui abbiamo chiesto risposte e un tavolo negoziale che si può ottenere soltanto con il contributo di tutti. La fabbrica di motori di Douvrin, a nord della Francia, sta chiudendo causando la perdita di 1200 posti di lavoro. In 10 anni dall’avvento di Tavares in Francia, si sono persi almeno 30000 posti di lavoro. Lo stesso processo è toccato dopo l’acquisizione di Opel in Germania e in Ungheria ORA TOCCA AGLI STABILIMENTI ITALIANI.
Di fronte ad un’emorragia dilagante e all’emergenza in tutto il settore dell’ Automotive, è necessario unirsi come classe operaia ed opporci alla repressione nelle fabbriche e alla desertificazione a livello occupazionale. Gli scioperi di Pomigliano hanno lanciato, al grido di “Dignità” , un allarme che non può non essere raccolto anche in tutti gli altri stabilimenti. È necessario mobilitarsi per difendere gli stabilimenti e allo stesso tempo conquistare un tavolo di trattative che metta al centro politiche industriali incentrate sulla transizione ecologica capace di garantire investimenti e mantenimento dei livelli occupazionali a tutto il settore dell’auto.
La Fiom Cgil – conclude la nota – ha chiamato in causa anche il Presidente del Consiglio a cui abbiamo inviato una richiesta d’incontro perché il Governo Italiano ha il dovere di assumersi la responsabilità rispetto al futuro di decine di migliaia di famiglie”.