Provincia di Frosinone – Delitto Mollicone, vicini alla verità. Conferme da parte dei RIS sull’omicidio della studentessa di Arce
Era il 1° giugno 2001, quando Serena Mollicone, 18enne di Arce, uscì di casa per recarsi all’ospedale di Isola Liri nel primo pomeriggio, per poi sparire. Il corpo della giovane venne trovato due giorni dopo da alcuni volontari della Protezione Civile, in un boschetto di Anitrella, frazione del vicino Monte San Giovanni Campano, con un sacchetto di plastica sulla testa e le mani e i piedi legati.
Proprio sul nastro adesivo usato per legare la studentessa che si sono concentrati i nuovi esami dei RIS il reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri. Perizie effettuate sui frammenti di legno ritrovati durante l’autopsia sulla salma della giovane, hanno confermato come tali materiali provenissero dai locali della caserma dell’Arma di Arce.
La procura di Cassino infatti è sempre più convinta che la giovane sia stata picchiata a morte, dopo un violento litigio avvenuto proprio all’interno della caserma, dove si pensa possa essersi recata per effettuare una denuncia, e poi trasportata agonizzante nel boschetto, dove sia stata soffocata.
Spetta ora al magistrato titolare dell’indagine, il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, formulare in questi giorni la richiesta di chiusura indagine nei confronti dei cinque indagati per la morte di Serena: l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna, Il figlio Marco, l’allora vice comandante della stazione, il luogotenente Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano.
Sembra ormai, dopo 17 anni, giunta l’ora di far luce sulla morte della giovane Serena Mollicone, e soprattutto capire il movente di questo tragico delitto.