Regione Lazio – Pronto il piano per affrontare l’emergenza cinghiali: soppressione degli animali, rimborsi agli agricoltori e non solo

E’ stato elaborato il “Piano straordinario per la riduzione degli impatti provocati dal cinghiale”, che tratterà in maniera organica tutte le problematiche collegate alla fauna selvaggia. Elaborato dagli assessorati regionali all’Ambiente e all’Agricoltura, Caccia e Pesca, sarà portato in discussione nella prossima Giunta.
E’ da mesi che l’opinione pubblica denuncia una situazione divenuta intollerabile per molte persone. Gli animali selvatici distruggono le coltivazioni e creano danni notevoli ai contadini e agli imprenditori agricoli. Cinghiali si aggirano anche nei contesti urbani, con possibile pericolo per i cittadini: basti ricordare il caso di Cassino, quando un gruppo degli animali dal manto striato si aggirava all’imbocco del Corso della Repubblica come se fossero a casa [leggi qui] – un episodio che ha provocato uno strascico di polemiche [leggi qui].
Il Piano regionale ha molti punti qualificanti, che non si risolvono soltanto nell’abbattimento della fauna selvatica o nell’indennizzo a favore degli agricoltori colpiti. Ci saranno, ad esempio, anche attività per la sicurezza stradale e per la tracciabilità delle carni.
Ecco cosa prevede il Piano, così com’è sintetizzato nella nota pubblicata sul sito della regione Lazio:
- la definizione di un piano di gestione della specie, organico e coordinato per tutto il territorio regionale (Ambiti Territoriali di Caccia e aree protette);
- il pieno coinvolgimento degli ATC [Ambiti Territoriali di Caccia] e delle squadre di caccia al cinghiale nella gestione del territorio;
- l’erogazione degli indennizzi e il supporto al mondo agricolo per la realizzazione di interventi di prevenzione;
- le tecniche di caccia alternative alla braccata, per aumentare gli abbattimenti e contribuire a ridurre la densità della specie;
- l’attivazione di piani di controllo numerico, in particolare nelle zone esterne alle aree protette;
- il coinvolgimento del mondo agricolo nella gestione degli interventi di controllo, in particolare per il supporto alla gestione di strutture di cattura sui terreni di proprietà;
- la formazione diffusa di figure necessarie a incrementare le attività di prelievo, sia in caccia che di controllo;
- le misure di mitigazione degli incidenti stradali, nei tratti di competenza regionale, dopo l’individuazione dei tratti maggiormente pericolosi;
- un accordo con le forze dell’ordine preposte per l’intensificazione dei controlli sulla tracciabilità delle carni per scoraggiare l’eventuale illecito commercio;
- la verifica del rispetto del divieto di foraggiamento, reato di rilevanza penale, in collaborazione con le Polizie Provinciali e i Carabinieri forestali;
- la realizzazione di una o più strutture regionali con funzioni di trasformazione e commercializzazione della selvaggina; la predisposizione e adozione del regolamento sulle modalità di vendita delle carni di cinghiali prelevati in attività di controllo; la realizzazione di una campagna di informazione diffusa sulle tecniche e modalità di prevenzione del danno;
- la formazione e aggiornamento per il personale delle aree protette regionali e degli ATC;
- la costruzione di un sistema unico di raccolta dei dati georeferenziati sui danni da fauna selvatica e sugli incidenti stradali da essa provocati sul territorio regionale;
- la delimitazione delle aree contigue alle aree protette, in modo da creare zone cuscinetto in cui limitare la movimentazione dei cinghiali con un prelievo venatorio modulabile;
- la notifica alla Commissione Europea di un atto finalizzato all’esclusione del regime de minimis degli indennizzi dei danni da fauna nelle aree protette e nelle aree esterne.
Sempre nel Piano, si prevedono alcune azioni integrative quali:
- l’emanazione di una determina di indirizzo per le aree protette regionali che individui azioni specifiche da realizzare con urgenza per ridurre l’impatto della fauna selvatica;
- la razionalizzazione della collocazione del personale;
- l’attivazione di un tutoraggio a supporto delle aree protette regionali per la progettazione e l’installazione delle opere di prevenzione dei danni da cinghiale e per la pianificazione e realizzazione degli interventi di prelievo in controllo (catture e abbattimenti);
- la semplificazione dell’iter autorizzativo per l’attuazione degli interventi di controllo nelle aree protette.