Cassinate – Mamma indiana morta, ricoverati i suoi tre bambini. Il più piccolo è grave, ma è ancora vivo grazie alla generosità delle persone
La loro mamma era morta la settimana scorsa, scoperta esanime, nel letto di casa, dalla figlia più grande. Ieri sera sono stati ricoverati i suoi tre bambini. Il più piccolo, di appena 3 anni, era in condizioni talmente gravi che è stato trasferito con l’eliambulanza al Bambin Gesù a Roma. E’ in terapia intensiva. Noi di RadioCassinoStereo abbiamo contattato gli avvocati che assistono la disgraziata famiglia per avere informazioni.
L’avvocato Valerio Fanelli difende il marito di Kaur Karmjit, la giovane indiana deceduta, mentre l’avvocato Angela Caprio i suoi tre figli, due bambine di 11 e 5 anni e un bambino di 3. Da loro è venuto fuori il racconto di una tragedia continua, ma anche la solidarietà e la generosità di una comunità, quella di Roccasecca, che si è stretta intorno alla famiglia.
«Mamma non si sveglia»: questa la frase agghiacciante, pronunciata dall’undicenne, che, rivolta al papà, ha annunciato la fine dell’innocenza dei tre bambini. Una famiglia – quella di Kaur Karmjit – molto integrata a Roccasecca. Il padre aveva uno stipendio che permetteva un vita dignitosa a tutti e cinque. I vicini li apprezzavano e questo lo si è potuto constatare proprio in questi giorni. Pieni di commozione, gli abitanti di Roccasecca hanno fatto di tutto per aiutarli. Proprio questo scrupolo ha evitato che un’altra tragedia si sommasse a quella già accaduta.
Un signora aveva pensato di accompagnare i piccoli da un pediatra. La sua preoccupazione era solo che questi bambini avessero bisogno di qualche integratore alimentare, perché già sconvolti dalla perdita della mamma e nell’imminenza di accompagnarla durante il rimpatrio, con questo caldo poi. Invece il pediatra aveva subito constatato che la loro condizione era preoccupante. Soprattutto ad allarmarlo era il cuore del piccolino. Subito inviati al pronto soccorso del Santa Scolastica di Cassino, le sorelle maggiori (11 e 5 anni, ricordiamolo) sono state trattenute per semplici accertamenti, mentre al piccolo veniva diagnosticata una importantissima anemia. Eliambulanza e trasferimento al Bambin Gesù.
Se non si fosse intervenuto subito – grazie allo scrupolo della signora che ha aiutato la famiglia – il piccolo sarebbe probabilmente morto nella notte. Adesso il bambino è ancora in condizioni gravi, ma pare fuori pericolo di vita, comunque ancora in terapia intensiva. Con lui c’è il padre, pover’uomo che sa di avere due figliolette lontane e senza nessun parente che possa accudirle. Ma c’è una città intera a pensare a loro.
E’ probabile che oggi stesso le due bambine siano dimesse, il loro stato di salute appare buono, hanno un’anemia sì, ma non grave come quella del fratellino. Più che altro, è stato un ricovero precauzionale.
La storia del figlio più piccolo, ancora vivo perché curato in tempo, fa sorgere il dubbio che anche la mamma, forse, poteva essere salvata da una trasfusione, visto che anche lei aveva, a quanto pare, una forte anemia. Tuttavia questo sospetto potranno fugarlo o confermarlo solo i risultati dell’autopsia e le indagini disposte dalla magistratura.