Servizio idrico – Le tariffe dell’acqua in provincia di Frosinone sono tra le più care d’Italia, ma attenzione a strappare le bollette Acea: il monito di CODICI
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In provincia di Frosinone, gli utenti pagano bollette che sono il doppio, se non il triplo, rispetto agli utenti di Roma. Inoltre i problemi abbondano, tra acque torbide e servizio a singhiozzo. Il malcontento sta crescendo. Ce lo ha raccontato stamattina a “Diritto di parola” l’avvocato Angelo Terrinoni, responsabile Provinciale del Settore Idrico dell’Associazione CODICI.
Tre solo le principali criticità che bisogna affrontare: «la difficoltà del gestore di garantire una fornitura di acqua di qualità in maniera continuata e omogenea su tutto il territorio ciociaro, al di là dell’emergenza idrica di questa estate; la dispersione idrica, con la rete dell’acquedotto che è un vero e proprio colabrodo, in cui si disperdono circa i 2/3 dell’acqua che viene immessa; le tariffe più alte a livello nazionale».
Quest’ultimo dato provoca particolare indignazione. Dice l’avvocato Terrinoni: «Le tariffe in provincia di Frosinone applicate per il servizio idrico sono tra le prime 4 più alte in tutta Italia. A parità di consumi, gli utenti ciociari pagano il doppio degli utenti romani e il triplo, in alcuni casi, per le attività commerciali. Questo rende la tariffa, al momento, insostenibile».
Acea porta su di sé il malcontento di gran parte della popolazione ed è stato avviato il processo per sottrarre alla società il controllo del servizio. «Il percorso di risoluzione, che è stato intrapreso a seguito della determina approvata dai sindaci dell’Ato 5, è giuridicamente possibile» dichiara il rappresentante di CODICI. «Ciò, naturalmente, al netto di eventuali errori nel corso di approvazione della procedura posta in atto. In tal senso, occorrerà aspettare la sentenza del TAR, che si sta occupando proprio di questo caso. La sentenza è prevista verso la fine di gennaio: vedremo se la procedura approvata dai sindaci è stata legittima e rispettosa delle regole».
Però c’è da stare attenti: «Ciò che è importante dire è che, diversamente da quanto stanno dicendo in molti territori, questa procedura di risoluzione non è immediata e Acea sarà ancora il gestore per almeno un paio d’anni, realisticamente. Quindi voglio anche annunciare di non dare retta a tutti coloro i quali, in alcuni paesi, stanno addirittura dicendo di strappare e di gettare via le bollette Acea in quanto Acea non è più il gestore del servizio idrico in Ciociaria. Per arrivare al punto che Acea non sarà più il gestore, bisogna concludere fino in fondo questa procedura di risoluzione e, in più, prevedere cosa sarà della futura gestione: nel caso in cui si procedesse con una nuova gara con un bando europeo, è molto probabile che la stessa Acea si presenti a partecipare a questo bando di gara e non si può escludere che non lo possa addirittura vincere».
Al danno si aggiungerebbe la beffa, dunque. «Quindi – continua l’avvocato Terrinoni – bisogna cominciare a ragionare su quali siano gli strumenti per gestire il servizio idrico integrato in provincia, con una società partecipata mista pubblico-privato o con una società addirittura completamente pubblica».
(Immagine di repertorio)